
La tiroidite di Hashimoto è una malattia cronica autoimmune, molto frequente nella popolazione (in media una persona su venti) con una prevalenza per il sesso femminile.
E’ caratterizzata dal fatto che il sistema immunitario, che generalmente protegge il nostro organismo e lo difende dalle malattie, produce degli anticorpi contro gli organi o tessuti del corpo stesso, non riconoscendolo più come proprio.
In questo caso questi anticorpi sono diretti contro la tiroide e determinano una malattia infiammatoria (tiroidite) che durerà per tutta la vita (cronica).
Si tratta, quindi, di una malattia che interessa soprattutto il sesso femminile ed è molto estesa nelle zone a carenza di iodio.
Sintomi:
Di solito questa malattia tende a restare asintomatica per molto tempo, fino a quando cioè la produzione degli ormoni tiroidei resta normale.
Poi cominciano a comparire i primi sintomi che sono quelli dell’ipotiroidismo:
- Aumento di volume della tiroide
- Stanchezza generalizzata
- Depressione
- Problemi di memoria
- Secchezza della cute
- Stitichezza
- Aumento del peso
- Irregolarità delle mestruazioni
- Alterazione degli ormoni tiroidei (TSH-FT3-FT4)
Bisogna ricordare che molti pazienti; anche se hanno la tiroidite di Hashimoto possono conservare una normale funzione della tiroide (eutiroidismo) o sviluppare una ridotta funzione (ipotiroidismo) oppure, in rari casi, durante il decorso della malattia si possono verificare episodi di aumentata funzione della tiroide (ipertiroidismo).
Le cause:
Tra i fattori scatenanti la T. H. possiamo includere:
- Fattori genetici (familiarità o predisposizione per le malattie autoimmuni)
- Carenza di iodio nella dieta
- Esposizioni a radiazioni ambientali
- Stress
- Altre malattie autoimmuni (artrite reumatoide- diabete tipo 1- malattia di Addison- celiachia-vitiligine)
La diagnosi:
- Esame clinico (tiroide aumentata di volume, consistenza disomogenea, irregolarità al tatto)
- Dosaggio ormoni tiroidei (TSH-FT3 ed in particolare la Tiroxina (FT4))
- Anticorpi anti-tiroide (AbTPO-ABTG)
- Ecografia della tiroide per valutare la morfologia della tiroide e la presenza di noduli
- Ecografia multiparametrica per lo studio dei noduli tiroidei
Sia l’ecografia della tiroide, sia il dosaggio degli ormoni tiroidei vanno ripetuti nel tempo per individuare possibile comparsa di noduli e squilibri ormonali.
Questi esami servono anche per verificare l’adeguatezza della terapia.
Cura:
Questa malattia, per definizione “cronica” deve essere monitorata e curata per tutta la vita con la somministrazione, per via orale, di ormone tiroideo “L- Tiroxina” per compensarne la carenza.
Alcuni alimenti o farmaci possono inibire l’assorbimento della L-Tiroxina:
- Integratori alimentari a base di ferro e calcio
- Farmaci contro il colesterolo
- Dieta ricca di soia
Nelle condizioni di cui sopra bisogna informare l’endocrinologo
Tiroidite in gravidanza:
Particolare attenzione va posta sulle donne che soffrono di tiroidite e vorrebbero diventare mamme, spesso intimorite che la malattia possa compromettere la salute del bambino.
La malattia non costituisce di per sé una controindicazione.
Molte pazienti alla diagnosi di tiroidite, mostrano una funzione tiroidea normale o minimamente alterata; se asintomatiche non necessitano in genere di terapia, indispensabile, però che la donna in cerca di un figlio si sottoponga a regolare monitoraggio, perché il quadro potrebbe evolvere in ipotiroidismo nel corso del tempo, prima e durante la gravidanza ed intraprendere un’adeguata terapia se necessario.
Presso lo studio si può prenotare:
Le notizie di cui sopra rivestono caratteri generali e non hanno intenzione di sostituirsi ai consigli e prescrizioni del Medico di fiducia o dello specialista.
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Progetto “Prevenzione è Salute”
Responsabile dr Cosmo Sammarra