I polmoni sono due organi simmetrici, spugnosi, posti nel torace. La loro funzione è quella di trasferire l’ossigeno respirato al circolo sanguigno e depurarlo dall’anidride carbonica prodotta giornalmente dall’organismo. Il tumore del polmone compromette tale funzione in quanto provoca una crescita incontrollata di determinate cellule polmonari (quelle che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli), capaci di costituire una massa che ostruisce il corretto flusso dell’aria o di provocare emorragie polmonari o bronchiali. Non esiste un solo tipo di tumore al polmone bensì diverse tipologie di malattia a seconda del tessuto polmonare interessato.

LA DIFFUSIONE
Le implicazioni oncologiche del fumo di sigaretta sono tragiche: più di un quarto di tutte le forme di cancro, nel mondo occidentale, riconosce indubbiamente nel fumo la sua causa.
Si tratta di tumori non solo polmonari, ma anche all’esofago, alla laringe, alle corde vocali, alla vescica, al pancreas, al rene, allo stomaco e al sangue (leucemia mieloide).

Le conseguenze del fumo pesano drammaticamente anche nell’area cardio-cerebrovascolare: oltre il 25% degli infarti del miocardio e degli ictus tromboembolici cerebrali sono dovuti a questa forma di dipendenza. Tra i danni da fumo è assai importante ricordare anche le patologie croniche dell’apparato respiratorio, quali le broncopneumopatie croniche ostruttive di tipo asmatiforme ed enfisematoso, malattie che condizionano, in maniera assai pesante, ed irreversibile, la qualità di vita del soggetto.

I fumatori nel nostro paese sono da 10 a 15 milioni, in prevalenza maschi; anche se rispetto ad alcuni decenni fa, il fenomeno è complessivamente in diminuzione, il fumo rimane in crescita nel sesso femminile e tra i giovani.

Il fumo di tabacco è la più importante causa di morte prematura prevenibile in Italia e rappresenta uno dei più gravi problemi di sanità pubblica a livello mondiale.

Di qui l’importanza strategica del rispetto delle norme di divieto, che trova applicazione non solo nei luoghi di lavoro pubblici, ma anche in tutti quelli privati che siano aperti al pubblico o utenti; anche gli stessi lavoratori. (Il 10 gennaio 2005 è entrata in vigore l’applicazione del divieto di fumo nei locali pubblici, previsto dall’Art. 51 della legge del 16/01/2003). Smettere, comunque, resta la strada principale: il fumo infatti è il principale inquinante dell’aria che respiriamo negli ambienti confinati. Noi ci auguriamo che tutti i fumatori, giovani e meno giovani, lascino fuori dalle loro abitazioni il fumo, per preservare i propri cari dal fumo passivo. Il fumo di sigaretta vanta un pessimo primato: il cancro del polmone e’ la prima causa di morte per tumore nel maschio; ma sta capitando qualcosa di inedito, spesso, scorrendo gli ultimi dati sui tumori in Europa, si evince che diminuiscono quelli al seno, all’utero ed allo stomaco, ma per le donne, e soltanto per loro, cresce l’ombra del cancro ai polmoni.

Il tumore del polmone, (fino a ieri era un problema del maschio), sta ormai vertiginosamente aumentando il numero delle vittime fra le donne; che continua a crescere, lasciando presagire un bilancio ben piu’ pesante delle 6000 donne che adesso, ogni anno, muoiono per questa patologia. Questo è il risultato di un aumento del fumo nel gentil sesso. In tutto il mondo si calcola che le morti causate dal fumo siano circa 4 milioni l’anno. Nonostante le massicce campagne sensibilizzatici, la percentuale di fumatori nei paesi occidentali resta il 25% della popolazione adulta. E nella fascia d’età compresa tra i 55 e i 70 anni, quella più colpita dal tumore polmonare, i patiti della sigaretta si contano a migliaia. Il problema è che quando affiorano i sintomi tipici del male ( la tosse, il calo del peso corporeo,una spiccata stanchezza), quasi sempre il tumore è inoperabile perché si è esteso localmente o ha già bombardato con le metastasi i territori lontani. Diversa è la faccenda se il tumore polmonare viene colto al primo stadio, scovato di solito casualmente o in un progetto di prevenzione. Se la malattia viene accertata precocemente, la chirurgia può curare fino all’80% dei casi. E’ in questa caccia volta a scoprire la lesione in una fase assai iniziale, nei gruppi a rischio, come i fumatori ultracinquantenni o quelli più giovani ma incalliti, si inserisce l’interesse dello Studio Sammarra.

CHI E’A RISCHIO
Il più importante fattore di rischio del tumore del polmone è sicuramente rappresentato, come già ripetuto, dal fumo di sigaretta: esiste infatti un chiaro rapporto dose-effetto (e questo vale anche per il fumo passivo) tra questa abitudine e la neoplasia. Ciò significa che più si è fumato, maggiore è la probabilità di ammalarsi. Questa relazione vale in particolare per alcuni sottotipi di cancro al polmone. Il carcinoma spinocellulare ed il microcitoma. Il fumo di sigaretta contiene numerose sostanze che agiscono direttamente (cioè con lesioni immediate) o indirettamente (ossia con lente modificazioni nel corso del tempo). Per esempio sono cancerogeni diretti gli idrocarburi aromatici policiclici (prodotti dalla combustione, tra cui il ben noto benzopirene e le nitrosammine, derivati dall’ammoniaca usata nella lavorazione delle sigarette); invece i fenoli e le aldeidi (contenuti nella carta) si sono dimostrati fattori indiretti ossia in grado, col tempo, di promuovere la trasformazione delle cellule in senso tumorale. Esistono poi altri cancerogeni chimici come l’amianto, il radon, i metalli pesanti, il catrame e gli oli minerali, che provocano il tumore del polmone soprattutto in quella fascia di popolazione che viene a contatto con tali sostanze per motivi di lavoro. Infine vanno anche citate alcune alterazioni genetiche che predispongono a questa malattia: le più importanti sono quelle che coinvolgono il gene p 53 e il gene FHIT.

LE VARIETA’
Bronchi, bronchioli ed alveoli polmonari sono tappezzati da un sottile strato di tessuto anti epitelio. Il 95% dei cancri al polmone si sviluppa proprio a partire dall’epitelio (si parla di carcinoma broncogeno (ovvero che origina dai bronchi). Nel restante 5% dei casi la lesione tumorale trae origine da tessuti diversi presenti nell’architettura polmonare (nervoso-endotelio), in questi casi si parla di carcinoma polmonare di origine neuroendocrina o linfatica (linfoma polmonare). Il carcinoma spinocellulare o squamocellulare rappresenta il 20-25% dei tumori broncogeni e nasce nelle vie aeree di medio e grosso calibro. E’dovuto alla trasformazione dell’epitelio bronchiale provocata dal fumo di sigaretta. Al pari del precedente, anche il microcitoma o (tumore a piccole cellule) che si osserva nel 20% circa dei casi, insorge nei bronchi che presentano un diametro più grande, e anche esso correlato con il fumo di sigaretta. Questo tumore è costituito da cellule di piccole dimensioni, ha un’origine di natura neuroendocrina e può esistere in forma pura oppure coesistere con altri tipi. La sua prognosi è in genere peggiore della precedente. L’adeno-carcinoma si presenta in circa il 30% dei casi e si localizza al contrario dei precedenti, in sede periferica, cioè in corrispondenza dei bronchi di calibro minore. E’ il tumore polmonare più frequente tra chi non ha mai fumato e talvolta e’ dovuto alla presenza di cicatrici polmonari. Un sottotipo è rappresentato dall’adeno-carcinoma ma bronchiolo-alveolare, che parte dalle cellule che rivestono gli alveoli e che tende a diffondersi lungo le vie aeree. Meno frequente è il carcinoma a grandi cellule (10-15%) che deriva anch’esso dalle vie aeree più piccole. Dal punto di vista clinico, si è soliti distinguere tra il tumore a piccole cellule (cioè il microcitoma) e quello non a piccole cellule (che comprende tutti gli altri tipi).
L’importanza di tale suddivisione è legata al diverso tipo di trattamento.

I SINTOMI
Il carcinoma spinocellulare e il microcitoma insorgono in posizione più centrale, cioè nei bronchi di calibro maggiore, l’adeno carcinoma ed il carcinoma a grandi cellule si presentano in sede periferica. Il tumore del polmone può diffondersi per continuità alle strutture vicine (pleura- parete toracica-diaframma ), per via linfatica ai linfonodi ( bronchi- polmoni) o attraverso il flusso sanguigno (metastasi a distanza : fegato, cervello, surreni, ossa ,reni, pancreas, milza, cute). Il tumore del polmone non sempre si manifesta con chiarezza fin dagli esordi e i sintomi possono risultare comuni ad altre malattie ai polmoni; tosse secca o con catarro (talvolta striato di sangue), piccole perdite sanguigne con i colpi di tosse, difficoltà respiratorie, dolore al torace e perdita di peso.

LA PREVENZIONE
Per attuare una buona prevenzione del cancro al polmone non resta che eliminare il fumo. Naturalmente, è fondamentale far rispettare in ogni occasione i divieti imposti nei luoghi pubblici e di lavoro, in particolare in presenza di bambini.

LA DIAGNOSI
L’esame istologico (cioè lo studio al microscopio di un frammento di tessuto prelevato dal tumore) è fondamentale per poter impostare con correttezza il programma di terapia.
Per la diagnosi di un tumore del polmone, oltre all’esame clinico, la radiografia e la tac del torace sono esami fondamentali. Nei casi dubbi si utilizzerà la PET oppure metodi più fastidiosi ma necessari come la broncoscopia (utile anche per eseguire prelievi del tessuto senza ricorrere all’intervento chirurgico).

L’EVOLUZIONE
I tumori polmonari sono classificati in base a quattro studi di gravità esistente. Per la classificazione di questo e di altri tumori si usa il cosiddetto sistema TNM. Il parametro T descrive la dimensione del tumore primitivo (cioè quello che si è manifestato per primo). Il parametro N prende in considerazione l’eventuale interessamento dei linfonodi. Il parametro M fa riferimento alla presenza di metastasi a distanza.

LA TERAPIA
L’approccio terapeutico cambia a seconda che ci si trovi di fronte a un tumore a piccole cellule oppure ad un tumore non a piccole cellule. Nel primo caso la malattia è più aggressiva e proprio per questa sua caratteristica il trattamento si basa principalmente sulla chemioterapia ed anche sulla radioterapia (ove possibile); la chirurgia, cioè l’asportazione del tumore del polmone, del tutto o in parte, è indicata solamente in casi selezionati. Nel tumore non a piccole cellule l’intervento chirurgico rappresenta la terapia di scelta, a meno che non siano già presenti metastasi a distanza.

I contenuti sopra riportati sono informazioni di carattere generale e non intendono sostituire il ruolo del Medico Curante o dello Specialista dello Studio.

Lo studio è a disposizione dei pazienti per:

  • Consulenza pneumologica.
  • Affiancamento per tracciare un percorso di prevenzione.
  • Affiancamento psicologico per un percorso alla disabitudine al fumo.
  • Radiografia del torace, complementare all’esame clinico, arricchito dall’uso della scala dei grigi e dall’ingrandimento elettronico, sui particolari.
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