COMPARAZIONE DELLE METODICHE
L’elastosonografia epatica è una metodica diagnostica, non invasiva, non dolorosa, riproducibile, utilizzata per quantificare la rigidità del tessuto epatico, vale a dire il fenomeno di cicatrizzazione che consegue a malattie epatiche croniche che può evolvere fino alla cirrosi.
FIBROSI EPATICA
è una patologia che costituisce un serio problema di salute pubblica in tutto il mondo. Riconosce molteplici cause, tra le quali l’epatite virale, la steatosi epatica non alcolica, le epatopatie alcoliche, le epatopatie autoimmuni. Il percorso evolutivo della malattia cronica è lo stesso indipendentemente dalla causa e comprende dapprima la fibrosi dell’organo, poi la sua trasformazione in cirrosi (che comporta il rischio d’ipertensione portale, insufficienza epatica, carcinoma epatocellulare). La fibrosi epatica può presentare, però, caratteristiche di reversibilità e può regredire o non progredire ulteriormente se vengono rimosse le cause della sua origine.
BIOPSIA EPATICA
Fino a pochi anni fa questa informazione era ottenibile con la Biopsia, ossia il prelievo, tramite ago ed anestesia locale, di un pezzetto di fegato. La Biopsia è un procedura invasiva e spesso insufficiente in quanto il frammento di tessuto epatico estratto è troppo piccolo e non può rappresentare fedelmente lo stato di salute del fegato nella sua totalità.
ELASTOSONOGRAFIA
Da un po’ di anni la misura della fibrosi si ottiene anche con due metodiche che utilizzano gli ultrasuoni:
A) Elastografia- Fibroscan con tecniche ad impulsi
B) Elastografia con Tecnica Shear-wave
A) L’elastografia ad impulsi, conosciuta anche con il nome commerciale “Fibroscan” è stata la prima tecnica accreditata di tale metodica. Prevede l’utilizzo di una sonda ecografica che trasmette un’onda di vibrazione, di bassa frequenza (50 H2) la quale si diffonde attraverso il fegato permettendo di valutarne l’elasticità. L’apparecchio è costituito da una sonda ad ultrasuoni montata su un sistema vibrante. La sonda viene applicata sulla cute del costato di destra; l’impulso cosi determina la propagazione di un’onda elastica attraverso il fegato, la cui velocità (misurata in Kilopascal) è direttamente correlata alla sua rigidità, che a sua volta dipende dalla quantità di fibrosi.
Vantaggi:
- accuratezza del campionamento
- ripetibilità della misura
- non invasivo
Limiti del Fibroscan:
- solo una piccola porzione di tessuto epatico può essere valutata
- applicabile solo nello spazio intercostale di destra
- limitato negli spazi intercostali stretti
- di difficile esecuzione in soggetti con importante sovrappeso (obesi)
- non può essere eseguito nelle donne in gravidanza e nei pazienti con ascite
B) Elastosonografia epatica con tecnica Shear-wave
Questa metodica utilizza onde ultrasonore ad incidenza laterale, emesse da un ecografo di ultimissima generazione ed elaborate da un Pc ad alta tecnologia
- campionamenti multipli in tempo reale
- scelta dell’area epatica da esaminare
- visualizzazione dell’area scelta e del rimanente parenchima epatico
- non è condizionata dalla larghezza dello spazio intercostale
L’operatore, cioè il Medico che ha la possibilità, in tempo reale, di scegliere le aree epatiche più idonee alla misurazione, evitando strutture proprie del fegato (colecisti, vasi, ecc.) che potrebbero essere responsabili di risultati imprecisi. La misurazione in più campionamenti permette di calcolare la rigidità media del tessuto epatico. Il valore medio ottenuto viene comparato ai più diffusi parametri internazionali comunemente impiegati nella valutazione del grado di fibrosi nella Biopsia epatica.
Le informazioni di cui sopra rivestono caratteri generali e non vogliono sostituirsi ai consigli e prescrizioni del Medico curante o specialista.
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Progetto “Prevenzione è Salute”
Responsabile dr Cosmo Sammarra