I calcoli renali sono “piccoli sassolini” costituiti da aggregati di diversi minerali (ossalato di calcio, fosfato di calcio, acido urico, cistina) che si possono formare nel rene in un arco di tempo che va dai 2 ai 5 anni; possono stazionare nelle cavità renali o migrare nelle pelvi, negli ureteri o in vescica.
I calcoli perché:
I calcoli, quindi, sono formazioni in maggior parte dure, costituite da aggregati di cristalli.
Normalmente i reni sani producono nelle urine particolari sostanze chimiche “promotori” che partecipano alla formazione dei cristalli, ma sono contrastate da altre sostanze chimiche che inibiscono la precipitazione dei cristalli (inibitori).
E’ il gioco tra inibitori e promotori che impedisce, in condizioni normali, cioè nei soggetti sani, la formazione di calcoli anche in condizioni critiche.
Nella maggior parte dei casi il protagonista della formazione è il calcio nelle urine provocato principalmente da fattori ereditari-genetici-familiari ma anche da fattori esterni, quali alimentazione ricca di calcio o povera di liquidi, senza che sia presente una patologia scatenante.
Diffusione:
In Italia la calcolosi renale interessa circa il 10% della popolazione. Alcuni studi hanno dimostrato che un paziente che ha avuto un primo calcolo, ha una probabilità del 15% di formarne un altro nel primo anno e dell’80% nel corso della vita. La calcolosi renale colpisce più gli uomini che le donne.
Conseguenze:
- Colica renale
- Idroureteronefrosi (dilatazione del rene e dell’uretere)
- Sofferenza renale fino alla insufficienza
Fattori di rischio:
- Genetici-familiari
- Obesità
- Sedentarietà
- Dieta scorretta
- Ipoidratazione
Prevenzione:
lo studio “Sammarra” sensibile alla prevenzione, per questo problema, propone:
A) Prevenzione, diciamo primaria, per i pazienti che non hanno mai sofferto di calcolosi renale e che vorrebbero prevenire tale possibilità
B) Prevenzione delle recidive, per i pazienti che hanno sofferto o che soffrono di calcolosi renale e vorrebbero prevenirne la formazione in un prossimo futuro
Percorso diagnostico prevenzione:
- Anamnesi personale e familiare
- Compilazione di una scheda di rischio
- Esame obiettivo
- Ecografia con apparecchiatura ecografica di ultima generazione, ad alta definizione per evidenziare anche i microcalcoli (renella)
Consigli pratici nella prevenzione:
- Porre sempre particolare attenzione alla dieta che deve essere sempre povera di sodio e di proteine animali ma con un normale contenuto di calcio.
Quindi una dieta salutare è la prima regola per la prevenzione dei calcoli renali, (la composizione delle urine è direttamente collegata a quello che mettiamo nel piatto).
Ricordiamoci che i calcoli renali per il 50% sono dovuti ad una predisposizione genetica familiare e per l’altro 50% alle nostre scelte alimentari - Controllo del peso con una corretta alimentazione e dieta non sbilanciate
- Moderata e costante attività fisica
- Una buona idratazione che può determinare una uniforme diluizione delle sostanze presenti nelle urine, riducendo la possibilità che i cristalli precipitano e si aggregano per formare i calcoli. Le indicazioni scientifiche consigliano un adeguato introito idrico, da personalizzare in base alle caratteristiche del paziente. Nel soggetto sano è raccomandato un consumo di circa 2 litri di acqua al giorno, ben distribuita nella giornata; sono da preferire le acque a basso residuo fisso.
Per la prevenzione dei calcoli recidivanti:
- Applicazione delle buone regole elencate sopra
- Diagnosi ecografica scrupolosa per la conoscenza della sede e della morfologia del calcolo; se possibile anche la composizione
I calcoli non sono tutti uguali nella forma e nella composizione, possono essere di:
- Ossalato di calcio 70% dei casi (scuri, rugosi, irregolari)
- Fosfato di calcio 3/10%
- Urato 10% (lisci)
- Struvite 10/20% (fosfato di ammonio e magnesio)
- Cistina 1-2% (lisci e gialli)
La conoscenza della composizione chimica del calcolo e di alcuni parametri urinari è di fondamentale importanza per l’impostazione terapeutica, che deve avere come obiettivo:
a) Riduzione al minimo dei sali minerali che possono precipitare ed aggregarsi
b) Aumento delle sostanze definite “litogene” o “inibitori”, che possono ostacolare la cristallizzazione.
Per questi pazienti la dieta è fondamentale e va concordata fra lo specialista in nefrologia e la biologa nutrizionista:
Per i calcoli di ossalato la dieta deve essere a basso contenuto di sale, proteine animali, zuccheri, ma con normale contenuto di calcio.
Per i calcoli di acido urico la dieta deve avere un apporto calorico controllato ed una riduzione quantitativa delle purine.
Per i calcoli di struvite bisogna combattere l’infezione delle vie urinarie.
Per i calcoli di cistina bisogna bere più di 3 litri di acqua al giorno.
In Italia la calcolosi renale è in aumento a causa di una dieta prevalentemente ricca di proteine animali.
Lo studio, sempre vicino ai problemi dei pazienti, per le calcolosi recidivanti si è organizzato con:
1) una equipe di medici esperti ed interessati ad una diagnosi causale (sempre abbastanza complessa) costituita da:
- Nefrologo
- Radiologo ecografista
- Urologo
- Endocrinologo
- Biologo nutrizionista
2) Prove metaboliche con idoneo Istituto Nazionale per la valutazione del “rischio metabolico” (per una diagnosi e relativa cura farmacologica e nutrizionale con lo scopo di rallentare o impedire la formazione di calcoli).
La valutazione metabolica della calcolosi renale deve rispondere a diverse finalità:
- Individuare le anomalie metaboliche associate alla calcolosi
- Individuare le eventuali malattie sistemiche causali
- Individuare e valutare le patologie associate
- Tracciare le informazioni nutrizionali
- Individuare la terapia
- Verificare se vengono osservate le prescrizioni
Ricordiamo che la valutazione metabolica deve essere sempre preceduta dalla conoscenza del tipo di calcolo (esame chimico-spettrofotometrico) e dalla cristalluria nelle urine.
Le notizie di cui sopra hanno caratteri generici e non vogliono sostituirsi ai consigli e prescrizioni del Medico di fiducia e dello Specialista.
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Progetto “Prevenzione è Salute”
Responsabile dr Cosmo Sammarra