La Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE) rappresenta il più frequente disturbo cronico gastrointestinale dei paesi industrializzati con una prevalenza che si attesta intorno al 12-24%. Per MRGE intendiamo una condizione che si sviluppa quando il reflusso del contenuto presente nello stomaco causa sintomi quali bruciore e/o complicanze.
Il bruciore retrosternale e il rigurgito sono i sintomi maggiormente riferiti dai pazienti. Tali sintomi si possono accompagnare ad altri disturbi quali il dolore toracico, il bolo faringeo, la tosse, la raucedine, la disfonia etc.
La malattia è caratterizzata da uno spettro anatomo-clinico molto vario che va dalla malattia da reflusso senza erosioni che viene chiamata con l’acronimo NERD (Non erosive Reflux Disease) alla patologia erosiva (Esofagite) fino a complicanze quali l’Esofago di Barrett, la stenosi etc.
La diagnosi avviene dopo una attenta anamnesi clinica e sulla base dei sintomi riferiti. L’Esofagogastroduodenoscopia (EGDS) deve essere eseguita in presenza di sintomi di allarme (anemia, perdita di peso, disfagia), in pazienti con una lunga storia di MRGE che non hanno mai eseguito indagini endoscopiche, in pazienti con età > 45. L’esame endoscopico permette di documentare complicanze della malattia ed escludere altre patologie che possono mimare una malattia da reflusso. Gli inibitori di pompa protonica, farmaci che hanno lo scopo di ridurre l’acido nello stomaco, sono generalmente usati per trattare la patologia, con un buon profilo di efficacia e sicurezza. La terapia va eseguita per almeno 6 settimane e non al bisogno, con cicli ripetuti sopratutto ai cambi di stagione. Si calcola tuttavia che circa il 30% dei pazienti dopo un iniziale trattamento ha una recidiva dei sintomi da reflussi e che circa il 20% inoltre risponde parzialmente ai farmaci o non risponde affatto. Alternative terapeutiche sono i procinetici e/o gli antiacidi da soli o in combinazione. Nei pazienti con sintomi prevalenti extra-esofagei la terapia deve essere mantenuta per un periodo più lungo e spesso a dosi superiori. Nei pazienti che non rispondono alla terapia medica può essere proposta una terapia chirurgica o endoscopica.
L’obiettivo della terapia è risolvere i sintomi, guarire le erosioni e prevenire le recidive.
Possiamo concludere che la MRGE è una patologia cronica sostanzialmente benigna che si manifesta spesso in maniera intermittente raramente continua. Nella forma lieve e saltuaria può essere gestita con antiacidi al bisogno. Nei pazienti con sintomi frequenti e severi è opportuna una terapia farmacologica e un consulto specialistico.
Dott.sa Clelia Cicerone
Resp. Dott. Cosmo Sammarra