La depressione è un problema di salute mentale comune. Da numerose indagini risulta che circa il 15% delle persone ha un episodio di depressione almeno una volta nel corso della vita, con influenze nel campo lavorativo, dello studio e nella vita privata. Inoltre, circa la metà delle persone che ha avuto un primo episodio di depressione ne ha successivamente un secondo.
Le donne presentano una prevalenza doppia rispetto agli uomini, il paziente depresso si presenta generalmente con postura curva, riduzione dei movimenti spontanei, sguardo rivolto verso il basso.
Per fare diagnosi di disturbo depressivo maggiore, Secondo il DSM-5 (APA, 2013), devono essere soddisfatti i seguenti criteri:
A. Cinque o più dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane; almeno uno dei sintomi è 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere. Non bisogna tener conto di sintomi chiaramente attribuibili ad un’altra condizione medica.
- Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti giorni, come riportato dall’individuo o come osservato da altri.
- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni.
- Significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni.
- Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
- Agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni.
- Faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni.
- Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati, quasi tutti i giorni.
- Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i giorni.
- Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.
B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
Tra i sintomi endocrino-vegetativi della depressione vi sono l’anormalità del ciclo mestruale e perdita di interesse sessuale.
Più episodi di depressione si sono avuti, più è facile averne nuovi, se non si ricorre ad una terapia che sia capace di ridurre il rischio di ricadute. La depressione si manifesta generalmente tra i 20 e i 50 anni, ma può insorgere anche prima, tra i 15-19 anni, la fascia d’età più a rischio è tra i 35-45 anni. L’Organizzazione Mondiale della
Sanità l’ha descritta come il più comune di tutti i problemi di salute, essa si distingue dalla normale tristezza per una questione di quantità. È infatti normale provare sconforto per un lutto, per un evento negativo inaspettato o per gravi difficoltà nelle relazioni. Il problema può nascere quando tali eventi portano ad una tristezza prolungata nel tempo, con una compromissione della propria quotidianità e del proprio funzionamento usuale in diversi ambiti della vita.
COME SI PUÒ CURARE LA DEPRESSIONE
Ci sono diversi modi per trattare la depressione. Qui di seguito, sono riportate alcune modalità di intervento possibili.
Farmaci
I farmaci usati nella terapia della depressione sono detti antidepressivi. La ricerca evidenzia come circa l’80% delle persone depresse migliori assumendo questo tipo di psicofarmaci. L’effetto antidepressivo si manifesta generalmente dopo 2-5 settimane dall’inizio dell’assunzione, anche
se dai primi giorni possono dare un certo sollievo da ansia e insonnia. La durata della terapia dipende da diverse condizioni ma, in media, è continua per 6-12 mesi.
Talvolta i farmaci antidepressivi sono utili per poter portare avanti meglio un percorso di psicoterapia. Infatti, spesso, la depressione può essere così grave e invalidante da rendere molto difficile iniziare o continuare una psicoterapia.
Psicoterapia
Uno psicoterapeuta può essere utile per affrontare un percorso mirato a superare e gestire la depressione. Esistono tanti tipi di psicoterapia, ognuno con diverse modalità di approccio e funzionamento. La psicoterapia cognitivo comportamentale è quella più utilizzata e valutata in maniera scientifica per affrontare la depressione. Affidarsi a questo tipo di psicoterapia significa imparare a conoscere meglio i propri modi di pensare, e individuarne di più funzionali per riuscire a risolvere la propria depressione. Inoltre, significa analizzare insieme allo psicoterapeuta quali comportamenti possono contribuire al mantenimento della depressione, trovandone di più utili per stare meglio.
Bibliografia
Janiri, L., Martinotti, G., & Caroppo, E. (Eds.). (2008). Prontuario di psichiatria. SEU Società Editrice Universo.
Sitografia
https://viveremeglio.enpap.it/wp-content/uploads/2022/09/enpap-depressione-mobile-1.pdf
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Dott.sa Marasco Carmen
Psicologa Consulente