Quando si entra nella terza età, aumenta l’incidenza delle malattie cardiovascolari; sopra i 65 anni, la presenza di aritmie come la fibrillazione atriale raggiunge il 7% della popolazione, con conseguente aumento del “rischio infarto”.
Ricordiamoci che nonostante i progressi della scienza, ancora oggi la più frequente causa di morte è collegata a malattie coronariche, dell’aorta e delle carotidi.
Anche le valvole cardiache nella terza età iniziano a dare frequenti segni di malfunzionamento; si stima che l’insufficienza mitralica moderata o severa colpisce circa il 10% delle persone sopra i 75 anni.
Per allontanare questi rischi occorre seguire semplici regole di stile di vita ed effettuare alcuni controlli periodici:
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Fare movimento tutti i giorni: più che la quantità conta la regolarità! Camminare per 30 minuti al giorno o fare delle scale e mantenere l’impegno tutti i giorni. L’attività regolare contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo HDL (quello buono) e permette di ridurre anche del 30-40% la possibilità di incorrere in patologie coronariche.
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Mangiare meglio e meno: dopo i 60 anni il metabolismo rallenta perché, nella donna come nell’uomo, si riducono gli ormoni che lo mantengono attivo. Di conseguenza il consumo di energia è inferiore e l’organismo ha bisogno di più acqua e meno calorie. Praticamente bisogna adottare metodi di cottura più digeribili e cibi più facilmente masticabili, no ai grassi saturi, responsabili delle placche di arteriosclerosi nelle arterie e dunque dell’ostruzione di queste. Aumentare la quantità di omega 3 (pesce, frutta secca, legumi) e incrementare l’apporto di frutti rossi (preziosi per le loro proprietà antiossidanti).
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Misurare la pressione ed il colesterolo: i vasi sanguigni diventano più rigidi e la pressione arteriosa tende ad aumentare. La pressione va misurata almeno ogni 3 mesi quando i valori sono normali (80/130 mm Hg); quando invece superano i 140/130 mm Hg è bene rivolgersi al medico curante. Anche il colesterolo e la glicemia vanno tenuti sotto controllo.
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Niente fumo ed occhio al girovita: le sigarette sono sempre nemiche del cuore ma, dopo i 60 anni, il rischio aumenta. Il fumo peggiora l’ossigenazione dei tessuti, fa aumentare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. E’ necessario tenere sotto controllo anche la circonferenza dell’addome poiché rappresenta un campanello d’allarme della “sindrome metabolica”, intesa come insieme di segnali che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e diabete. Si misura con il metro da sarta all’altezza dell’ombelico, dovrebbe essere inferiore a 102 cm negli uomini e a 88 cm nelle donne. Qualora il valore misurato risultasse superiore ai limiti di cui sopra bisogna valutare con il medico curante o con lo specialista dello studio (nutrizionista o gastroenterologo) i provvedimenti da adottare (alimentazione ed attività fisica).
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Non pensare di praticare l’attività lavorativa come un trentenne: molto spesso questo mettersi in gioco sottopone a stress fisici notevoli aumentando anche l’incidenza di malattie cardiovascolari.
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Concordare con lo specialista cardiologo una visita medica e degli esami strumentali (ECG -ecocardiogramma ed eventualmente un test da sforzo) per avere un quadro complessivo della salute del cuore e dei vasi sanguigni.