Il tumore mammario è il più frequente nel sesso femminile (colpisce una donna su 8) ma oggi abbiamo a disposizione, oltre all’esame clinico-anamnestico da parte dell’oncologo-senologo, alcune tecniche che ne facilitano l’individuazione:

● mammografia (tradizionale o in tomosintesi)
● ecografia, integrata dalla elastosonografia
● risonanza mammaria

Queste metodiche presentano alcuni limiti tecnici che impongono il ricorso a procedure più invasive, come l’ago aspirato o la biopsia mininvasiva, creando, inoltre, disagi ai pazienti e costi non trascurabili al S.S.N. Di recente una metodica nuova si affianca a quelle sopra descritte: la “elastosonografia”, che permette una valutazione delle proprietà meccaniche- visco- elastiche dei tessuti e, nel nostro caso, valuta il grado di elasticità e la consistenza (rigidità) del nodulo mammario.

Come funziona?
Nei tessuti umani esistono differenze di elasticità e di consistenza tra tessuti sani e tessuti patologici. Alcune patologie (come per esempio i tumori) causano alterazioni nella struttura dei tessuti, modificandone la consistenza e riducendone la mobilità e l’elasticità. Più una lesione tende alla malignità più perde le normali caratteristiche tessutali tipiche del seno normale vale a dire mobilità ed elasticità.

Tipologia della lesione:
Nodulo benigno → elastico
Nodulo maligno → rigido
Ricordiamoci che anche una infiammazione cronica può determinare una resistenza al fascio ultrasonoro nell’attraversare la lesione.

La valutazione:
Viene utilizzata una scala cromatica (denominata “score elastosonografico”) che varia dal blu intenso per le lesioni più rigide (tendenzialmente maligne) al rosso-verde per le lesioni elastiche, quindi benigne.
Score 1: tipico delle strutture molto elastiche e prive di rigidità, in particolare cisti
Score 2-3: patologie in cui il tessuto è ancora elastico, esempio tipico il fibroadenoma
Score 4-5: tipico per patologie a struttura rigida tipo carcinomi, soprattutto forme infiltranti

Limiti:
Non può essere utilizzata per la ricerca di noduli ma solo per la loro caratterizzazione.

Vantaggi:
● utilizza gli ultrasuoni
● è facilmente eseguibile
● richiede poco tempo, non è fastidiosa o dolorosa
● è un sistema riproducibile
● riduce le procedure invasive
● migliora l’accuratezza della diagnosi in campo senologico, perché ha il compito di caratterizzare le lesioni identificate con l’ecografia ed orientare la diagnosi verso una lesione sospetta o benigna.

Presso il nostro studio potete prenotare:
● visita senologica (oncologo-senologo) con compilazione di scheda di rischio
● ecografia con sonda idonea
● elastosonografia

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