La malnutrizione è un’alterazione della funzione e della struttura dell’organismo conseguente ad uno squilibrio tra il cibo introdotto e il fabbisogno nutrizionale necessario a mantenere uno stato di buona salute.

Nell’anziano la malnutrizione insorge più facilmente rispetto alle altre fasce di età e con l’invecchiamento l’organismo riduce molte delle sue capacità fisiologiche determinando una modifica della composizione corporea. Tali alterazioni si traducono in:

  • Rapporto massa magra (FFM)/massa grassa (FM) a favore dell’adipe
  • Riduzione dell’idratazione complessiva

Con l’invecchiamento la Massa Magra (costituita da muscoli ed organi) si riduce progressivamente (nell’uomo si riduce mediamente da 60 Kg a 48 Kg passando dai 20 ai 75 anni), mentre la Massa Grassa tendenzialmente raddoppia. Molto spesso vediamo anziani con pance gonfie e gambe sottili. Il metabolismo basale, che è fortemente correlato alla massa magra, si riduce progressivamente durante la vita. E’ molto utile in questi casi studiare la COMPOSIZIONE CORPOREA di un soggetto malnutrito mediante un esame chiamato Bioimpedenziometria. E’ una tecnica moderna ormai consolidata , che consente di valutare sia la massa magra, sia la massa grassa e sia lo stato d’idratazione. I tessuti magri (massa magra Fat Free Mass – FFM) sono a bassa resistenza mentre il grasso (Fat Mass- FM) è un cattivo conduttore. Due elettrodi vengono applicati alla mano e al piede dx, mentre il paziente è supino e a digiuno. Tra i parametri che si possono calcolare vi è il Body Cell Mass (BCM); esso rappresenta la massa di cellule metabolicamente attive dell’organismo (muscoli + organi) ed è quindi un indice dello stato nutrizionale del soggetto. Nella malnutrizione il bilancio tra apporto e richiesta di un nutriente può essere alterato sia in eccesso che in difetto. Tuttavia, in termini generali quando si parla di malnutrizione ci si riferisce ad una carenza di nutrienti, per inadeguato introito alimentare.

La malnutrizione nell’anziano può essere classificata in primaria e secondaria; la malnutrizione primaria è legata alle condotte alimentari inappropriate influenzate da fattori fisiologici, patologici, socio-economici ed ambientali; la malnutrizione secondaria dipende soprattutto dall’alterazione della capacità digestiva, dal ridotto potenziale d’assorbimento intestinale, dal trasporto sanguigno inefficace e dalla scarsa metabolizzazione dei nutrienti; tutto questo è aggravato da una ridotta percezione degli stimoli corporei (fame e sete) e dalla predisposizione a comorbilità psichiatriche (disturbi depressivi e/o ansiosi) o neuro-degenerative (morbo di Alzheimer, di Parkinson ecc). La tendenza alla malnutrizione dell’anziano riguarda tutti i nutrienti, compresi la fibra alimentare e l’acqua.

Nella terza età il dispendio energetico complessivo diminuisce significativamente a causa dell’abbassamento del metabolismo basale (MB) e del livello di attività fisica (LAF); spesso, per limitare un incremento ponderale eccessivo si riduce l’apporto calorico della dieta rischiando di compromettere le razioni raccomandate dei nutrienti essenziali. Nell’anziano, un incremento moderato della massa adiposa svolge un ruolo protettivo dalle fratture ossee, per contro, la predisposizione all’aumento del peso, concomitante alla riduzione della muscolatura scheletrica, può favorire o aggravare diverse condizioni patologiche come il Diabete Mellito, l’ipertensione, le dislipidemie ecc.

Al fine di prevenire la malnutrizione nell’anziano è fondamentale:

  • Garantire l’introito di proteine di buon valore biologico contenenti amminoacidi essenziali utili alla preservazione della massa magra
  • Favorire il consumo di ortaggi e frutta freschi contenenti un’abbondante razione di vitamine idrosolubili, oligoelementi, antiossidanti, acqua e fibra alimentare
  • Monitorare che l’apporto dei glucidi NON sia eccessivo con il rischio di compromettere il bilancio energetico-nutrizionale
  • Favorire la sostituzione di alcuni alimenti a base di cereali con quelli contenenti leguminose
  • Assicurarsi che i livelli di assunzione di acidi grassi essenziali rientrino nel fabbisogno minimo
  • Limitare il consumo di bevande alcoliche
  • Promuovere il consumo di acqua

Tra i maggiori ostacoli ad una corretta alimentazione vi è la difficoltà di masticazione, che può comportare gravi carenze nutrizionali. Ma le cause della malnutrizione negli anziani sono molte: le precarie condizioni economiche, lo scarso apporto di proteine (carne e pesce costano di più), i disturbi della deglutizione, il malfunzionamento dell’intestino e l’assunzione di farmaci che interferiscono con l’assorbimento dei nutrienti. La malnutrizione è spesso aggravata da condizioni patologiche di rilevante entità; malattie esofagee (dispepsia, reflusso), gastriche (gastriti ed ulcere) ed intestinali (stipsi, diverticolosi, morbo di Crohn ecc.) compromettono sia le abitudini alimentari che i livelli di assorbimento dei nutrienti.

Altri motivi di malnutrizione negli over 70 sono la depressione, la diminuzione dell’interesse verso il cibo e i disturbi della percezione del gusto. Spesso il problema si riscontra negli anziani affetti da malattie neuro-degenerative che non percepiscono in maniera normale la sensazione di fame e di sete. La malnutrizione può avere serie ripercussioni sulla salute dell’anziano ed è corresponsabile del peggioramento di malattie croniche, di una ridotta capacità di affrontare le infezioni e di un aumento delle cadute.

L’inadeguato apporto di cibo è anche causa della maggiore incidenza di piaghe da decubito e fratture conseguenti alla perdita di massa magra e forza muscolare.
Una dieta equilibrata e sana incide in maniera positiva sullo stile di vita di ogni persona e impatta favorevolmente sulla sfera psico-fisica con molteplici benefici.

Fabbisogno calorico
La riduzione del fabbisogno calorico è dovuta sia alla riduzione del metabolismo basale che alla riduzione dell’attività fisica (-500 Kcal/die dopo i 75 anni). E’ stato calcolato che il fabbisogno calorico nell’anziano è di 25-27 Kcal/kg. Se rapportato alla sola massa magra esso non è diverso da quello dell’adulto.

Fabbisogno proteico
Il turnover proteico (sia sintesi che catabolismo) si riduce del 12-18% in età senile. Si ritiene che dopo i 60 anni l’apporto proteico debba essere mantenuto attorno a 1g/kg/die (12-15% delle calorie totali) – Anche 1,2-1,3 g/Kg/die in caso di SARCOPENIA grave.

Fattori di rischio di malnutrizione nell’anziano
L’associazione tra un cattivo stato di salute e la malnutrizione è importante e biunivoca. Da un lato la malnutrizione può predisporre alla comparsa di alcune malattie (es. infezioni); dall’altro, molte patologie possono causare una alimentazione inadeguata e/o malnutrizione. E’ stato visto che c’è correlazione tra problema nutrizionale e malattie.
Vediamo qualche esempio:

PROBLEMA NUTRIZIONALE > MALATTIA
Malnutrizione calorico proteico. > Astenia, ridotta resistenza alle infezioni
Disidratazione > Ipotensione, insuff. renale
Deficit zinco > Ridotta risposta immunitaria, ridotta
Deficit calcio – vit. D > Osteopenia, fratture
Deficit fibre alimentari > Stipsi,diverticolosi,Deficit folati,
Deficit ferro > Anemia microcitica
Eccesso di calorie > Obesità, diabete, ipertensione
Eccessivo apporto di sodio > Ipertensione
Eccesso di vit. D > Ipercalcemia
Esiste anche una correlazione fra malattia e problema nutrizionale, ad esempio :

MALATTIA > PROBLEMA NUTRIZIONALE
Ustioni, S. Nefrosica, Etilismo, Neoplasie > Deficit di proteine
Emorragie acute e croniche, gastrectomia > Deficit di Ferro
Insuff. renale cronica, Ridotta esposizione solare > Deficit vitamina D
Etilismo, Epatopatie croniche > Deficit di folati
Etilismo, gastrite atrofica, gastrectomia > Deficit di vit.B12
Diarrea, vomito, terapiadiuretica > Deficit di potassio
Febbre, scompenso cardiaco,etilismo > Deficit di Vit.C Etilismo, diuretici, nefropatie > Deficit di magnesio.
Esistono degli Esami Ematochimici che possono essere usati per risalire alla malnutrizione.

Ad esempio:

  1. L’Albumina: è l’esame più comunemente usato. Una ipoalbuminemia (<3 g/dL) può indicare una malnutrizione calorico-proteica. Deve essere ricordato tuttavia che una riduzione dell’albumina è presente in caso di epatopatia, nefropatia e negli stati di infiammazione acuta/cronica (è una proteina della fase acuta). Più che un marker di malnutrizione può essere considerato quindi un marker di “cattivo stato di salute”.
  2. La Pre-albumina: La sua riduzione è assai precoce in caso di deficit calorico proteico. Valori < 5mg/dL indicano una grave malnutrizione.
  3. La Transferrina: è un indicatore sensibile di nutrizione. Come l’albumina, la transferrina si riduce durante gli stati di flogosi (proteina di fase acuta) ma aumenta in caso di anemia sideropenica.
  4. La Sideremia: si può ridurre rapidamente .Come l’albumina potrebbe essere considerato un marker di “cattivo stato di salute”.

Al fine di prevenire la malnutrizione nell’anziano è fondamentale:

  • Garantire l’introito di proteine di buon valore biologico contenenti amminoacidi essenziali utili alla preservazione della massa magra
  • Favorire il consumo di ortaggi e frutta freschi contenenti un’abbondante razione di vitamine idrosolubili, oligoelementi, antiossidanti, acqua e fibra alimentare
  • Monitorare che l’apporto dei glucidi NON sia eccessivo con il rischio di compromettere il bilancio energetico-nutrizionale
  • Favorire la sostituzione di alcuni alimenti a base di cereali con quelli contenenti leguminose
  • Assicurarsi che i livelli di assunzione di acidi grassi essenziali rientrino nel fabbisogno minimo
  • Limitare il consumo di bevande alcoliche
  • Promuovere il consumo di acqua

E’ importante quindi:

  • Variare sempre il menu, facendo pasti leggeri e frequenti (colazione, pranzo e cena, più 2 spuntini a metà mattina e metà pomeriggio) e senza mai eccedere nelle porzioni.
  • Masticare sempre con cura gli alimenti, e nel caso di problemi con i denti utilizzare verdure e legumi passati e alimenti morbidi, in modo da poter ingoiare con più facilità.
  • Cucinare in modo semplice, senza eccedere con sale e salse. Per i condimenti usare prevalentemente olio extra vergine di oliva.
  • Assumere alimenti a base di cereali: pane, pasta, riso ( meglio come piatto unico es. pasta e legumi o con verdure )
  • Mangiare ogni giorno 2 porzioni di frutta e 3 di verdura, meglio di stagione e non eccessivamente cotta per non si ridurre il contenuto in vitamine e sali minerali.
  • Limitare i dolci e le bevande zuccherine. Se si ha l’abitudine di bere vino farlo solo ai pasti e mai più di un bicchiere di vino rosso al giorno.
  • Se si assiste un anziano in casa, non farlo mangiare da solo ma con gli altri componenti della famiglia, cosicché viva positivamente pranzo e cena considerandoli anche un momento di socializzazione.

Attenti anche all’idratazione
Oltre che a quelli solidi va poi fatta attenzione agli alimenti liquidi, anche perché negli anziani è frequente la tendenza a bere meno del dovuto. “Il fabbisogno idrico è di circa 1,5-2 litri di acqua al giorno, oltre a quella già contenuta negli alimenti: vale a dire circa 8/ 10 bicchieri nell’arco della giornata”. “L’acqua può essere  sostituita con tè, tisane o camomilla, prestando però attenzione all’aggiunta di zucchero per non eccedere nell’apporto calorico”.

Il ricorso agli integratori
Rispettando le regole sin qui suggerite, il rischio malnutrizione viene considerevolmente ridotto o del tutto scongiurato. Ma in alcuni casi può anche essere utile ricorrere a prodotti specifici per integrare la dieta. “Il problema sta soprattutto nella capacità o meno di assumere la giusta dose di vitamine e sali minerali contenuti in frutta e verdura. Qualora l’alimentazione quotidiana si rivelasse insufficiente nel garantire questi micronutrienti, si può allora pensare di ricorrere agli integratori.

Potenziamento muscolare
Al fine di garantire un invecchiamento naturale e limitare gli interventi sanitari sui pazienti geriatrici, è molto importante ridurre l’incidenza di malnutrizione nell’anziano e favorire, quando possibile, il mantenimento della fitness generale attraverso un accurato piano di allenamento cardiovascolare e di potenziamento muscolare.

Dott.ssa Pietramala Anna (Nutrizionista)

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