E’ tempo di vaccini, perché conviene farli (soprattutto agli over 65 ed alle persone fragili ed immunodepresse).

Vaccinarsi è una delle più efficaci armi di prevenzione.
“Col passare degli anni il sistema immunitario perde smalto, efficienza ed alcune infezioni diventano molto più temibili. Proteggersi in modo adeguato diventa, quindi, fondamentale”. Il Piano Nazionale Vaccinale prevede l’offerta gratuita di 3 immunizzazioni particolarmente importanti:

L’ANTINFLUENZALE: è quello contro l’influenza, il primo suggerito negli over 65, soprattutto quelli che già soffrono di malattie come bronchite, diabete, insufficienza renale o patologie cardiache.
Quest’anno questa vaccinazione è più importante del solito, innanzitutto per agevolare la diagnosi differenziale fra virus stagionale e coronavirus. Infatti, se un vaccinato per l’influenza, inizia ad avere febbre, tosse, dolori articolari, potrebbe avere una infezione da coronavirus e quindi il Medico Curante potrebbe avviare le procedure per questo sospetto.
L’influenza aumenta la probabilità di andare incontro a serie complicazioni; polmoniti, broncopolmonite, broncopatie croniche ostruttive (Bpco), infarti ed ictus, che spesso richiedono un ricovero. Queste patologie riducono le difese immunitarie, aprendo la strada ad altri nemici, come il coronavirus.
Ci sono degli studi, inoltre, che avanzano l’ipotesi che “vaccinarsi in genere (quindi non solo per l’influenza) aiuta il sistema immunitario ad allertarsi contro ogni tipo di virus, anche quelli per cui non si è stati vaccinati.”
La tesi spiegherebbe perché i più giovani, quelli cioè che nel giro di pochi anni sono sottoposti a diverse vaccinazioni obbligatorie, si ammalano di meno ed in modo meno grave di Covid 19.
Questo vaccino andrebbe effettuato entro la metà di dicembre tramite una iniezione sul braccio, meglio se con un vaccino adiuvato perché potenzia la risposta del sistema immunitario. I vaccini di quest’anno, quadrivalenti, sono vaccini potenzianti, infatti prima i vaccini avevano solo tre ceppi del virus, quelli di tipo A (l’H1N1) ed il B. Adesso quasi tutti sono tetravalenti, con due stipiti B, perché questi sono la componente più variabile del virus.
La copertura è garantita entro 10 giorni. Pochi gli effetti collaterali; nell’1% dei casi può dare un leggero rialzo febbrile che si risolve da solo e nel 10% dei casi dolore nella parte ove è stato inoculato.

L’ANTIPNEUMOCOCCICO: è la vaccinazione contro lo pneumococco, responsabile del ricovero di oltre 100 mila over 65 italiani l’anno e capace di provocare polmoniti molto pericolose. Questo batterio alberga, spesso senza dare sintomi, nel naso e nella gola di chi ci sta intorno, pronto però a passare a un nuovo organismo attraverso starnuti o colpi di tosse.
La trasmissione è più frequente durante la brutta stagione e le tipiche malattie da raffreddamento, compresa l’influenza, possono fare da apripista.
Il sistema immunitario va sotto pressione ed il germe entra in azione più facilmente.
Per questo si consiglia di effettuare la vaccinazione contro lo pneumococco insieme a quella dell’influenza, utilizzando un vaccino coniugato 13 valente che ha un’azione duratura. Viene iniettato nel braccio in una unica dose e gli effetti collaterali sono identici a quelli dell’antinfluenzale.
Gli anziani più fragili possono eventualmente effettuare un richiamo l’anno successivo, utilizzando un vaccino polisaccaridico 23 valente che potenzia l’azione del primo. La protezione dura tutta la vita.

L’ANTI HERPES ZOSTER: è quello che protegge dal “fuoco di Sant’Antonio”, un’infezione causata dalla riattivazione del virus della varicella.
Una volta superata la malattia esantematica dell’infanzia, si rintana nei gangli nervosi (centraline di smistamento lungo il percorso dei nervi), dove rimane silente e inoffensivo, pronto però a riattivarsi quando le difese immunitarie si abbassano, come capita dopo una certa età; aggredisce i nervi ( soprattutto quelli della schiena) infiammandoli e dando il via alla nevralgia post-erpetica, che può durare mesi o anni.
Grazie al vaccino questo rischio si riduce del 65%.
I possibili effetti collaterali di questo vaccino sono nel 50% delle persone dolore nel punto di inoculazione e nel 6% dei casi mal di testa.
La protezione dura per tutta la vita e non sono necessari richiami.

L’ANTITETANICA: agli over 65 si suggerisce anche il richiamo dell’antitetanica; vaccinazione che molti hanno fatto da piccoli ma la cui copertura svanisce con il tempo. Circa il 40% degli anziani non ha anticorpi contro la malattia; in Italia, in buona parte dei casi riguarda donne e di una certa età.Una singola dose iniettata nel braccio garantisce una nuova copertura che dura 10 anni e riduce del 95% i rischi di contrarre l’infezione. Questa ha come bersaglio il sistema nervoso ed è mortale nel 50% dei casi. Per chi non si è mai sottoposto al vaccino per il tetano (obbligatorio dal 1963), il richiamo è insufficiente. Bisogna programmare un intero ciclo (una prima dose e due successive, dopo 1 e 6 mesi). Gli effetti collaterali sono nulli e l’esecuzione nei Centri di Vaccinazione è gratuita.

IL VACCINO ANTI SARS-COV 2: utile per tutti, indispensabile per gli over 65.
Attualmente non esiste ancora un vaccino contro il nuovo coronavirus SARS-COV2 che causa la malattia COVID19. Ad oggi quasi 200 vaccini sono in fase di valutazione. Il vaccino, quando sarà disponibile, ci AUGURIAMO al più presto, rappresenterà un’arma fondamentale per allontanare dalle nostre comunità, dalla Nazione, questo sgradito e pericoloso ospite.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio Medico Curante o al Centro Vaccinazioni.

Fonte: Starbene – ottobre 2020 intervista al dott. Fabrizio Pregliasco

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